Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), nella scuola italiana, educano secondo il progetto di Don Bosco, arricchitosi dell’esperienza elaborata progressivamente a contatto con l’evoluzione socio-culturale.
Il permanere dell’intenzione educativa attenta al presente e proiettata verso il futuro delle giovani generazioni, attraverso le differenti politiche scolastiche del paese, si esplicita nell’attualizzazione della proposta, in modo da conservare una sua specifica significatività in ordine all’umanizzazione della cultura, nel senso di una promozione piena della vita, a partire dai più svantaggiati.
In linea con la mission salesiana le scuole collocano al centro delle loro attenzioni i giovani con la loro domanda esplicita ed implicita ed operano finalizzando l’attività alla crescita globale dei giovani come persone per formare onesti cittadini e buoni cristiani.

I laboratori sono da sempre, per le scuole Salesiane, dei luoghi privilegiati dove il ragazzo diventa protagonista del proprio apprendimento, giocando, lavorando e sperimentando individualmente e in gruppo.
I primi laboratori furono fondati dallo stesso Don Bosco all'avvio delle attività oratoriali. Le figlie di Maria Ausiliatrice fanno dei laboratori una delle attività fondamentali delle proprie scuole, con il fine di rendere più complete le competenze di ogni alunno.

C'è un legame antico e naturale, ma anche coscientemente voluto e sovente riaffermato tra i salesiani e il gioco; un legame che non è semplicemente conseguenza del loro trovarsi tra i giovani, ma scaturisce dalla loro «originale» presenza tra di essi. È difficile pensare i salesiani o Don Bosco e non immaginarli partecipando al gioco dei ragazzi. Ne danno fede non poche immagini dove lo stesso Don Bosco e Maria Mazzarello, vengono rappresentati spesso in mezzo ad un cortile pieno di ragazzi che scorrazzano.
Le attività sportive sono il proseguimento delle attività oratoriali salesiane, da sempre cuore pulsante delle nostre comunità.